Buongiorno cari lettori di Tecnogalaxy, oggi parleremo di Amazon che ha brevettato un metodo per bloccare la pirateria.

Amazon spera di proteggere i contenuti in streaming online con un nuovo brevetto antipirateria. L’azienda ha sviluppato una tecnica che consente di aggiungere in modo dinamico informazioni personali ai contenuti in streaming, in modo visibile o meno. Si tratta di un’opzione relativamente poco costosa per individuare la fonte di film piratati, spettacoli televisivi e persino eventi in diretta.

Amazon non è solo il più grande rivenditore di e-commerce, l’azienda ha anche un significativo portafoglio di diritti d’autore.

Negli ultimi anni l’azienda ha aumentato i suoi sforzi contro la pirateria, sia individualmente che come membro dell’Alleanza per la Creatività e l’Intrattenimento.

L’azienda ha registrato alcuni successi, ma la violazione del copyright rimane una sfida. Come per altre piattaforme di streaming, praticamente tutti i titoli di Amazon vengono piratati poco dopo la loro uscita.

Il nuovo brevetto di Amazon

Con un brevetto appena ottenuto, l’azienda spera di facilitare la ricerca di persone che vendono il loro contenuto. L’invenzione intitolata “codificare gli identificatori in dati manifesti personalizzati” può essere utilizzata per vari scopi, ma l’applicazione del copyright è in cima alla lista.

In breve, Amazon propone una tecnologia per aggiungere identificatori unici ai video in streaming. Mentre questi tipi di “filigrane” non sono una novità, l’implementazione di Amazon lo è.

Rintracciare i pirati

La descrizione del brevetto è altamente tecnica, ma quando ci concentriamo sull’applicazione antipirateria diventa chiaro come Amazon prevede di utilizzarla. L’azienda stessa fornisce un esempio illustrato di un abbonato “pirata” che registra una copia della sua serie “Tokyo ghoul“.

L’abbonato in questione ha un identificatore univoco (ID:1011). Quando questa persona riproduce il video, Amazon genera dati manifest personalizzati (126) basati su questo ID. Questo viene utilizzato come input per il lettore Fire TV (124) che richiede i dati video in base ai dati e decodifica i frammenti video dal media server (122).

Quando l’abbonato registra il video, con una videocamera HD in questo esempio, questo include un codice o un segno che punta indietro ai dati del manifesto.

“Tuttavia, all’insaputa dell’utente 102, uno schema di informazioni sulla versione 110 è codificato in almeno alcuni dei frammenti di contenuto (ad esempio, 112-118) identificati dai dati manifesti personalizzati 126 ed è recuperabile come schema di versione 132 che può identificare l’utente 102 come fonte dell’episodio registrato”, scrive Amazon.

Il codice di identificazione può essere chiaramente visibile ma può anche essere invisibile. Questo può essere utile per rendere difficile la rimozione di questi identificatori da parte dei pirati.

Impercettibile

“È auspicabile in alcune implementazioni che la sovrapposizione che rappresenta l’informazione della versione sia impercettibile all’occhio umano”, scrive Amazon.

“Non solo questo rende più difficile per i pirati dei contenuti individuare, alterare, rimuovere o altrimenti sconfiggere la sovrapposizione, ma garantisce che la qualità del contenuto video contrassegnato con un identificatore di versione non sia significativamente degradata”.

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, è chiaro che Amazon sta cercando di trovare ed eventualmente implementare tecnologie avanzate per rintracciare gli utenti piratati. Queste tecnologie esistono già, ma possono richiedere molte risorse.

Invece di codificare l’identificatore o la filigrana nel contenuto video, Amazon propone di aggiungerla ai dati manifesti. Di conseguenza, la soluzione di Amazon può essere applicata più facilmente a livello individuale. Questo può essere utile per proteggere i contenuti sul servizio di streaming di Amazon, ma anche altri titolari di diritti potrebbero volerli utilizzare.

Funziona anche sui contenuti in diretta

La società menziona specificamente i contenuti in diretta streaming, come le partite della Champions League. Queste trasmissioni in diretta possono essere giocate con segni individuali, ma possono anche contenere informazioni più generali, come ad esempio la posizione delle persone.

“Va notato che il termine “dati manifesti personalizzati” non si limita al livello di specificità corrispondente a singole persone o dispositivi come descritto nel contesto antipirateria.

“Ad esempio, per uno scenario di trasmissione Champions, i dati manifesti personalizzati potrebbero essere un livello di specificità basato sulla geografia”, si legge nel brevetto.

Secondo Amazon, la sua soluzione può anche evitare la necessità di watermarking lato client sul dispositivo di riproduzione dell’utente, che è un altro vantaggio.

A questo punto, non è chiaro se Amazon utilizzi già questa tecnologia, ma le intenzioni dell’azienda sono ovvie: rendere possibile la tracciabilità degli abbonati piratati. Detto questo, il “watermarking” non è una novità e finora non ha fermato molti pirati, quindi resta da vedere quanto sarà efficace.

Questo è tutto, ad un prossimo articolo!

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